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14/06/20

Opera "Faust" : Coro dei soldati (Charles Gounod, 1818 - 1893)

Faust | Teatro del Maggio
OPERA FAUST:
https://it.wikipedia.org/wiki/Faust_(Gounod)

Vive la guerre,
Métier divin!
Pas de beauté fière,
Nous savons leur plaire,
En un tour de main.
Allons en besogne,
Sans peur ni vergogne,
A l'assaut partout.
De ce grand précepte,
Fier soldat n'excepte
Femme ni château,
Et, couvert de gloire
Chante la victoire
Au bruit des tambours.
De ce grand précepte, etc.



Viva la guerra,
Mestiere divino!
Non ci sono bellezze orgogliose per noi.
Noi sappiamo piacere loro
In un giro di mano.
Andiamo al bisogno,
Senza paura o vergogna
All'assalto dappertutto.
Di questo grande precetto
Il soldato fiero non fa eccezione
Né di femmine né di castelli,
E coperto di gloria
Canta la vittoria
Al rullo del tamburo.
Di questo grande precetto, etc.

02/03/14

Charles Gounod : valzer dall'opera Faust

 



Charles Gounod (Parigi, 17 giugno 1818 – Saint-Cloud, 18 ottobre 1893) è stato un compositore francese.
Fu il secondogenito di François Louis Gounod, pittore, e di Victoire Lemachois, pianista e figlia di un famoso avvocato del Parlamento di Normandia. Qualche anno dopo la nascita del piccolo Charles, per l'esattezza nel 1823, la famiglia venne a trovarsi in seri problemi finanziari derivanti dalla morte del padre della Lemachois, la quale si vide costretta a dare lezioni di pianoforte per poter crescere i figli.
Nel 1829 Charles Gounod entrò al liceo Saint-Louis, terminandolo poi nel 1835, iniziando nel frattempo gli studi musicali con Antonin Reicha, coetaneo nonché amico di Beethoven, proseguendoli poi al Conservatorio di Parigi sotto la guida dei maestri Halévy, Paer e Lesueur.
Nel gennaio del 1831 si recò, quasi per caso, con la madre ad una rappresentazione dell'Otello di Rossini; nel 1832 fu la volta del Don Giovanni di Mozart. I due avvenimenti convinsero il giovane Gounod a diventare un compositore.
Nel 1839 si recò a Roma a Villa Medici in seguito alla vittoria del Prix de Rome. Vi rimase dal 1840 al 1843, per poi spostarsi a Vienna, ove diresse il proprio Requiem, e a Lipsia, dove ebbe modo di conoscere Felix Mendelssohn.
Rientrato in patria, fu colto da una forte crisi interiore, per la quale trasse conforto dalla meditazione sacerdotale, vita che non riuscì mai a decidere di intraprendere. E fu proprio tale profonda devozione a portarlo a scrivere moltissime opere sacre fino alla morte, tra cui la celebre Ave Maria[1], nata inizialmente come parafrasi per violino e pianoforte sul primo preludio del Clavicembalo ben temperato di Bach, successivamente rielaborata per coro omofono e orchestra e, tuttavia, non destinata ad esecuzioni liturgiche.
Morì a Saint-Cloud nel 1893, dopo un'ultima revisione delle sue dodici Opere; il suo corpo venne inumato nel Cimitero d'Auteuil.
Negli anni sessanta del secolo scorso la sua Marcia funebre per una marionetta (1873) è stata usata come tema musicale per le serie televisive Alfred Hitchcock Presents e The Alfred Hithcock Hour.



Faust (opera)


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

'Faust'
Chaliapin F. (Шаляпин Ф. И.) 1895 as “Mefistofele”.jpg
L'attore Feodor Chaliapin interpreta Mefisto in una replica del 1895
Titolo originale Faust
Lingua originale francese
Musica Charles Gounod
Libretto Jules Barbier e Michel Carré
Fonti letterarie Faust e Marguerite di Carré, Faust di Goethe
Atti cinque
Epoca di composizione 1839-1858
Prima rappr. 19 marzo 1859
Teatro Parigi, Théâtre Lyrique
Personaggi
  • Doctor Faust (tenore)
  • Méphistophélès (basso)
  • Marguerite (soprano)
  • Valentine, un soldato, fratello di Marquerite (baritono)
  • Siebel, amico di Valentine (mezzosprano)
  • Wagner, allievo di Faust (baritono)
  • Marthe, domestica di Marguerite (mezzosoprano)
  • Ragazze, lavoratori, studenti, soldati, contadini, matrone, demone invisibile, coro della chiesa, streghe, regine e cortigiani dell'antichità, voci celestiali
Faust è un dramma lirico in cinque atti di Charles Gounod su di un libretto in lingua francese di Jules Barbier e Michel Carré tratto dal lavoro teatrale Faust e Marguerite di Michel Carré, a sua volta tratto dal Faust di Johann Wolfgang von Goethe. La prima rappresentazione avvenne al Théâtre Lyrique di Parigi il 19 marzo del 1859 
.
L'opera fu rifiutata dal Teatro dell'Opera di Parigi in quanto non fu ritenuta abbastanza fastosa, ed il suo debutto al Théatre-Lyrique fu ritardato di un anno perché un altro Faust di Dannery era rappresentato al Teatro di Porte St. Martin. L'impresario Leon Carvalho (che impose la moglie Marie Caroline per il ruolo di protagonista, protestando il soprano Felix-Miolan scelta dall'autore), insistette per alcuni cambiamenti che portarono al taglio di diverse scene. L'opera, diretta da Adolphe Deloffre, non fu molto ben accolta dal pubblico e dalla critica. L'editore Antoine Choudens, che comprò i diritti per 10.000 franchi, portò l'opera in tournée attraverso la Germania, Il Belgio, l'Italia e l'Inghilterra, con Marie Caroline Carvalho nel ruolo di Margherita. Fu poi ripresa a Parigi nel 1862 ottenendo un grande successo.
Al Teatro alla Scala di Milano la prima rappresentazione è stata l'11 novembre 1862 nella traduzione italiana di Achille de Lauzières-Thémines diretta da Alberto Mazzucato.
Nel Regno Unito debutta all'Her Majesty's Theatre di Londra il 24 giugno 1863, al Royal Opera House, Covent Garden di Londra il 2 luglio dello stesso anno ed il 9 ottobre 1865 al Theatre Royal di Glasgow.
Al Teatro La Fenice di Venezia debutta nel marzo 1867 con Mario Tiberini.
Dovette essere inserito un balletto prima che l'opera venisse rappresentata alla Salle Le Peletier dell'Opéra national de Paris il 3 marzo 1869: essa divenne presto l'opera più rappresentata nel teatro parigino ed entrò nel repertorio internazionale.
Al Wiener Staatsoper la premiere è stata il 24 marzo 1870 e da allora ha avuto centosessantacinque rappresentazioni.
Al Metropolitan Opera House di New York la premiere in italiano è stata il 22 ottobre 1883 con Italo Campanini (tenore) e da allora è stato rappresentato settecentocinquantadue volte risultando la settima opera maggiormente eseguita.
La sua popolarità è andata declinando negli anni successivi ma rimane comunque la diciottesima opera più rappresentata negli Stati Uniti[1].
Al Teatro dell'Opera di Roma va in scena il 3 gennaio 1907 con Mattia Battistini come Valentino diretta da Rodolfo Ferrari.
Alla San Francisco Opera va in scena nel 1926 con Marcel Journet come Méphistophélès diretta da Gaetano Merola.
Al Festival lirico areniano debutta nel 1929.
Al Teatro Verdi (Trieste) va in scena il 19 febbraio 1944.
A Bilbao va in scena nel 1954 con Gianni Poggi, Mario Petri, Rolando Panerai e Rosetta Noli.
Al Grand Théâtre di Ginevra va in scena nel 1955.
All'Opera di Chicago va in scena 1963 con Nicolai Ghiaurov come Méphistophélès e Andréa Guiot diretta da Pierre Dervaux.
All'Opera di Santa Fe (Nuovo Messico) va in scena nel 2011.


Trama


Édouard de Reszke nella parte di Mefistofele in una recita del Faust di Gounod (1887)
L'opera, in cinque atti, è ambientata nella Germania del XVI secolo.

Atto primo

Il primo atto si svolge nello studio del dottor Faust. Faust tenta per due volte di suicidarsi con il veleno ma smette ogni volta che ode un coro. Egli impreca contro la scienza e la fede ed invoca l'intervento del demonio. Méphistophélès appare (duetto: Me voici) e, con un'immagine di Marguerite intenta a filare, persuade Faust a comprare i suoi servigi in cambio della sua anima.

Atto secondo

Il secondo atto si svolge alle porte della città. Un coro di studenti, soldati e contadini canta una canzone da osteria, Vin ou bière. Valentin parte per la guerra ed affida sua sorella Marguerite ai cari amici Wagner e Siébel. Méphistophélès appare e canta una canzone sul Vitello d'oro (Le veau d'or). Méphistophélès tenta Marguerite e Valentin tenta di abbatterlo con la sua spada che va in frantumi. Valentin ed i suoi amici usano la croce dell'elsa della loro spada contro quella che hanno capito essere una potenza infernale (coro: De l'enfer). Méphistophélès si unisce a Faust ed agli abitanti del villaggio, nel ballo di un valzer Ainsi que la brise légère. Marguerite con vergogna rifiuta l'abbraccio di Faust.

Atto terzo

L'azione si svolge nel giardino di Marguerite. Siébel porta un mazzo di fiori per Marguerite (Faites-lui mes aveux). Faust manda Méphistophélès in cerca di un regalo per Marguerite e canta una cavatina Salut, demeure chaste et pure. Méphistophélès arriva con un gioiello. Marguerite entra ponderando sul suo incontro con Faust alle porte della città e canta una ballata su Re di Thulé, Il était un roi de Thulé; Marthe, la governante di Marguerite, dice che il gioiello deve provenire da un ammiratore. Marguerite prova il gioiello e canta la famosa aria (canzone del Gioiello) (Ah! je ris de me voir si belle en ce miroir). Méphistophélès e Faust si uniscono alla ragazza in giardino. Marguerite permette a Faust di baciarla (Laisse-moi, laisse-moi, contempler ton visage), ma poi gli chiede di lasciarla sola. Ella canta alla sua finestra perché Faust ritorni presto e questi, sentitola, ritorna da lei.

Atto quarto

La scena si svolge nella stanza di Marguerite che, sedotta e abbandonata da Faust, piange sulla sua appartenenza ad una classe sociale inferiore. Ella canta un'aria mentre fila la lana (Il ne revient pas). Siébel sta accanto a lei. Marguerite prova a pregare ma è fermata, prima da Méphistophélès e poi da un coro di demoni. Ella finisce la sua preghiera ma sviene all'apparire di Méphistophélès. Méphistophélès canta una serenata d'amore sotto la finestra di Marguerite (Vous qui faites l'endormie). Valentin ritorna e chiede chi ha compromesso sua sorella. Faust e Valentin si sfidano a duello e Valentin viene ucciso. Con le sue ultime parole, agonizzante, condanna Marguerite all'inferno.

Atto quinto

La scena si svolge sulle montagne di Harz. Méphistophélès e Faust sono attorniati da streghe (Un, deux et trois). Faust viene scortato alla caverna delle regine e dei cortigiani e qui viene organizzata una festa in suo onore. Faust ha una visione di Marguerite e chiede di lei. Méphistophélès aiuta Faust ad entrare nella prigione nella quale Marguerite è stata reclusa per aver ucciso il suo bambino. Essi cantano un duetto d'amore Oui, c'est toi que j'aime. Méphistophélès chiede a Faust di sbrigarsi e Marguerite si rende conto che si tratta del diavolo. Ella chiede la protezione divina mentre Faust le dice di sbrigarsi a seguirlo e Mephistopheles dice ad entrambi che il tempo è ormai scaduto. Marguerite non li ascolta e canta un'invocazione agli angeli ("Anges pur, anges radieux"). Alla fine sconvolta, perché vede le mani di Faust grondanti di sangue, lo respinge e sviene, mentre Mephistopheles grida a Faust che è stato giudicato. Faust prega mentre l'anima di Marguerite sale al cielo (Christ est ressuscité).

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