Fonte : http://www.marcodinoia.it/personaggi/leonardo-musica/
Leonardo da Vinci, genio “musicale”…
Cantante, musicista, ideatore di strumenti musicali: il rapporto artistico e creativo che il più grande genio della storia aveva con la musica.
Il vento era caduto, le vele si erano afflosciate sull’albero; nella notte appena rischiarata dalla nuova luna la nave dondolava leggermente sullo specchio nero dell’acqua, quando la sirena cantò. Parve ai marinai di sentire un fruscio come di una brezza leggera; poi come una musica che salisse dal mare profondo; poi come una voce dolcissima, mai udita prima; e finalmente il canto li avvinse ad uno ad uno in un sonno senza risveglio. La sirena, infatti, quando i marinai furono addormentati, montò sulla nave, li toccò uno dopo l’altro con la sua mano micidiale, e tutti, senza accorgersene, passarono, sognando, dal sonno alla morte. Leonardo da Vinci
Autoritratto di Leonardo da Vinci |
Naturalmente la risposta è no! Pare che Leonardo fosse un musicista di “rara” abilità, nonché valido poeta e cantante. I biografi ci dicono che suonava (e insegnava) la lira, nobile strumento che nel mito classico era prerogativa di Orfeo e della musa Erato.
Da buon inventore e artista, non si limitava soltanto alle performance musicali, bensì si adoperava nella creazione di nuovi strumenti. Lo storico cinquecentesco Giorgio Vasari, nel suo Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, scrive che Leonardo aveva costruito una lira d’argento a forma di teschio di cavallo, grazie alla quale superò tutti i concorrenti di una gara per “musici” organizzata alla corte di Ludovico il Moro, presso il Castello Sforzesco di Milano (altro che Festival di Sanremo! lol):
…e Lionardo portò quello strumento, ch’egli aveva di sua mano fabricato d’argento gran parte in forma d’un teschio di cavallo, cosa bizzarra e nuova, acciò ché l’armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce, laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare.Fra gli appunti e i disegni del Codice Atlantico ci sono anche progetti di vari strumenti musicali fra cui la celebre viola organista, il primo e unico strumento ad “arco-tastiera”, che vediamo ricostruito da Akio Obuchi.
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La considerazione che il genio toscano
aveva della musica era alta; ed era superata soltanto da quella per la
pittura, arte che “non muore immediate dopo la sua creazione” (a quei
tempi non esistevano dischi e cd che “immortalassero” le performance
musicali).
Così, si esprime Leonardo nel suo Trattato della Pittura:
La musica non è da essere chiamata altro che sorella della pittura, conciossiaché essa è subietto dell’udito, secondo senso all’occhio, e compone armonia con la congiunzione delle sue parti proporzionali operate nel medesimo tempo, costrette a nascere e morire in uno o più tempi armonici, i quali tempi circondano la proporzionalità de’ membri di che tale armonia si compone, non altrimenti che faccia la linea circonferenziale per le membra di che si genera la bellezza umana. Ma la pittura eccelle e signoreggia la musica perché essa non muore immediate dopo la sua creazione, come fa la sventurata musica, anzi, resta in essere, e ti si dimostra in vita quel che in fatto è una sola superficie. O maravigliosa scienza, tu riservi in vita le caduche bellezze de’ mortali, le quali hanno più permanenza che le opere di natura, le quali al continuo sono variate dal tempo, che le conduce alla debita vecchiezza; e tale scienza ha tale proporzione con la divina natura, quale l’hanno le sue opere con le opere di essa natura, e per questo è adorata.Chissà, se Leonardo avesse avuto un lettore mp3 portatile avrebbe potuto pensarla diversamente, dato che i quadri, a differenza della musica, non sono molto pratici da ammirare mentre si passeggia o si fa jogging; forse ai tempi dei new media si sarebbe schierato per un ex aequo pittorico/musicale. :-)
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