10/12/11

Le Stanze di Raffaello nei musei vaticani

Fu probabilmente Bramante, architetto pontificio incaricato di ricostruire la Basilica vaticana, a suggerire al pontefice Giulio II il suo conterraneo marchigiano Raffaello Sanzio per decorare gli ambienti dell'appartamento papale posto nell'ala settentrionale al secondo piano del Palazzo Apostolico. Il pontefice, soddisfatto dei primi saggi del pittore, gli affidò presto la decorazione dell'intera impresa, senza esitare a distruggere, secondo il Vasari, tutto il lavoro dei suoi predecessori fra i quali Piero della Francesca, Andrea del Castagno, e Luca Signorelli.
Il pontefice, soddisfatto dei primi saggi del pittore, gli affidò presto la decorazione dell'intera impresa.
 

L'incarico venne, in seguito, confermato da Leone X; quindi Raffaello, coadiuvato da un cospicuo numero di aiutanti, lavorò all'impresa in tre delle quattro stanze ( Sala della Segnatura, Sala di Eliodoro e Sala dell'incendio di Borgo) fino alla morte nel 1520, mentre i suoi seguaci completarono, su suo disegno, la decorazione dell'ultima stanza (Sala di Costantino) ultimata nel 1524.
Le Stanze vennero usate dai vari papi, con poche alterazioni, fino a Gregorio XIII negli ultimi anni del XVI secolo.