07/09/12

W. A. Mozart - concerto per corno N° 3 KV. 447 (Allegro)











Concerto per corno e orchestra n. 3 (Mozart)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Concerto per corno e orchestra n. 3
Compositore Wolfgang Amadeus Mozart
Tonalità Mi bemolle maggiore
Tipo di composizione Concerto
Numero d'opera n.3 K 447
Epoca di composizione Vienna, probabilmente nel 1787
Pubblicazione André, Offenbach 1802
Autografo British Library, Londra
Durata media 15 minuti
Organico corno, 2 clarinetti, 2 fagotti, archi (violini primi e secondi; viole; violoncelli; contrabbassi)
Movimenti
Allegro (4/4, Mi bemolle maggiore) Romanza: Larghetto (2/2, La bemolle maggiore) Allegro (6/8, Mi bemolle maggiore)


Dei quattro concerti scritti da Wolfgang Amadeus Mozart per corno ed orchestra il concerto per corno e orchestra n. 3 in Mi bemolle maggiore K 447 è sicuramente - a parere di molti critici - il più riuscito ed il più romantico della serie[senza fonte] (K 412, K 417, K 495).
Il carattere musicale profondo è ottenuto con l'utilizzo dei clarinetti e dei fagotti.
Questo come gli altri concerti furono scritti da Mozart per il suo grande amico Leutgeb che evidentemente era ben più di un dilettante se poteva suonare una partitura così impegnativa.
In questo concerto infatti lo strumento viene usato in un modo virtuosistico che bene evidenzia le proprie doti di cantabilità.
Era un dato caratteristico di Mozart quello di comprendere e sfruttare al massimo le potenzialità di uno strumento anche quando non ne aveva una conoscenza pratica.

Struttura

Il primo movimento si apre con cinque frasi che verranno riprese più volte con modalità via via diverse. In alcune parti del primo e secondo movimento emergono anticipazioni della melodia che verrà sviluppata nel Concerto per clarinetto.
Nella romanza vengono valorizzate le capacità melodiche dello strumento e la cantabilità raggiunge livelli di grande afflato.
Con un rondò pieno di brio inizia il terzo ed ultimo movimento che si conclude con il corno che richiama il tema principale già esposto nella romanza con una soluzione tecnica di martello (note brevi e staccate) piuttosto che utilizzandone gli aspetti cantabilià.