Va, pensiero (Va, pensiero, sull'ali dorate) è uno dei cori più noti della storia dell'opera, collocato nella parte terza del Nabucco di Giuseppe Verdi (1842), dove viene cantato dagli Ebrei prigionieri in Babilonia.
Il poeta Temistocle Solera scrisse i versi ispirandosi al salmo 137, Super flumina Babylonis (Sui fiumi di Babilonia).
Il coro è stato interpretato come una metafora della condizione dell'Italia, assoggettata all'epoca al dominio austriaco; la censura di Vienna avrebbe certamente impedito la circolazione del brano, e da ciò scaturisce la scrittura allegorica; è stato proposto anche come inno nazionale italiano, con alcune modifiche testuali, o col testo originale, ritenuto però poco adatto perché è il canto di un popolo diverso dall'italiano (gli antichi ebrei) e per di più sconfitti.
È stato adottato (talora modificandone il testo) dagli esuli istriani, fiumani e dalmati come inno del loro esodo dalle terre perdute dopo il secondo conflitto mondiale.
Testo | Parafrasi | ||
Va, pensiero, sull'ali dorate | Vai pensiero sulle tue ali d'oro. | ||
Va, ti posa sui clivi, sui colli, | Vai e posati sui pendii e sui colli, | ||
Ove olezzano tepide e molli | Dove profuma tiepida e deliziosa | ||
L'aure dolci del suolo natal! | L'aria dolce della nostra terra natale. | ||
5 | |||
Del Giordano le rive saluta, | Saluta da parte nostra le rive del Giordano | ||
Di Sïonne le torri atterrate… | e le torri di Sion,che sono state distrutte... | ||
Oh mia patria sì bella e perduta! | Oh mia patria così bella ma perduta, | ||
10 | Oh membranza sì cara e fatal! | Oh ricordo cosi caro ma doloroso. | |
Arpa d'or dei fatidici vati, | Arpa d'oro suonata dai nostri grandi profeti, | ||
Perché muta dal salice pendi? | Perché ora taci e sei appesa ai rami di un salice, di un albero che piange? | ||
15 | Le memorie nel petto riaccendi, | Riaccendi i ricordi nel nostro cuore, | |
Ci favella del tempo che fu! | Parlaci del tempo in cui eravamo liberi. | ||
O simile di Solima ai fati | Tu che hai memoria della sorte di Gerusalemme | ||
Traggi un suono di crudo lamento, | Fai uscire un suono di crudo lamento, | ||
20 | O t'ispiri il Signore un concento | Oppure il Signore ti ispiri una musica | |
Che ne infonda al patire virtù! | Che sappia farci reagire alla sofferenza. |