01/06/24

Vanni Fucci, il ladro messo all'inferno da Dante - La Divina Commedia in HD - INFERNO, canto XXIV [24]

Figlio illegittimo del nobiluomo Fuccio de' Lazzeri, viene in genere indicato come un uomo dall'indole violenta e incline alla rissa. Quale guelfo nero prese parte alle lotte interne in città a partire dal 1288, distinguendosi per le razzie che perpetrava a danno delle famiglie avversarie. Nel 1289 partecipò alla guerra contro Pisa nella presa della Rocca di Caprona tra le file dei fiorentini e probabilmente fu in quell'occasione che Dante Alighieri ebbe modo di conoscerlo, restandone particolarmente colpito in senso negativo per le futili atrocità delle quali si rese protagonista. Nel 1293 durante una notte del carnevale, entrò in Duomo con una banda di farabutti e depredò la Cappella di San Jacopo di oggetti preziosi: tavole d'argento, reliquie e arredi. Su questo episodio, citato da Dante, la documentazione è piuttosto carente e talvolta discordante. Pare che in un primo momento venisse incolpato del furto sacrilego il figlio di un suo amico, forse tale Rampino Foresi (o Vergellesi), il quale era già stato condannato alla forca quando venne arrestato un complice del Fucci (forse il notaio Vanni della Monna) che svelò, prima di essere impiccato, il suo coinvolgimento. Nel frattempo Vanni Fucci era riparato nel contado e si era dato alla briganteria, terrorizzando la campagna pistoiese dalla rocca di Montecatini Alto. 

 https://it.wikipedia.org/wiki/Vanni_Fucci