Gioacchino Rossini: Duetto buffo di due gatti – Introduzione
Il Duetto buffo di due gatti in re minore, è un pezzo popolare per due voci femminili, accompagnate dal pianoforte, che cantano e … miagolano, in quanto interpretano due gatti (che miagolano, appunto, in modo lamentoso e suadente) e che spesso viene eseguito come bis durante i concerti o nelle serate di gala.
Nonostante questo brano sia attribuito a Gioachino Rossini (1792 – 1868), in effetti non è stato scritto dal compositore pesarese, ma consiste in una compilation scritta nel 1825 che riprende, tra gli altri, alcuni passaggi della sua opera del 1816, Otello.
L’autore di questa compilation potrebbe essere il compositore inglese Robert Lucas de Pearsall (1795 – 1856), famoso per la sua creazione di inni, che usò, nell’occasione della pubblicazione presso Ewer & Johanning, lo pseudonimo di G. Berthold.
I brani che compaiono nel brano sono ripresi, nell’ordine, da:
- la Katte-Cavatine” del compositore danese Christoph Ernst Friedrich Weyse (1774 – 1842), Adagio
- un estratto del duo tra Otello e Iago del secondo atto dell’Otello (di Rossini), Andantino
- un estratto della cabaletta dell’aria Ah, come mai non senti, tratta dallo stesso secondo atto e cantata da Rodrigo, Allegretto.
Le parole qui usate consistono unicamente nella ripetizione straziante dell’onomatopea miau, quindi un unico e incessante miagolare di gatti , e questo dà all’insieme un’immagine umoristica.
Tutto è fresco, leggero e pieno di sfumature, che alterna grida di dolore e di gioia: insomma un vero e proprio capolavoro che valorizza tutta la ricchezza del vocabolario felino.
Il pezzo è una divertente parodia di un duetto d’amore di una coppia di cantanti.
I due amoreggiano in modo languido, si graffiano e si riconciliano.